AUTRICE Luigia Lubrano Amica di Umberto
IL PESCATORE INNAMORATO
dedicato a Umberto
Il Circeo è una terra piena di leggende, ma ce n’è una che non tutti conoscono, forse perché non è tanto irreale come una leggenda e neanche tanto vera come la realtà.
Fra tutti i pescatori del Circeo, Umberto, come si sa, non è né il più aitante, né il più intraprendente, eppure, proprio lui è riuscito a far breccia nel cuore di Paoletta, la spigoletta più bella e corteggiata di Saporetti.
Tutti i pescatori del porto scommettevano contro Umberto che non ce l’avrebbe mai fatta a conquistare una così bella creatura, mentre lui, testardo, aveva fatto preparare una bella festa per la sera a casa dei suoi amici, dove, finalmente, avrebbe presentato la sua bella.
Umberto aveva un po’ paura dell’incontro con i suoi amici e Paoletta, perché fino ad allora le sue frequentazioni non erano state tra le migliori, infatti lo si vedeva in giro sempre con ricciole, denticine, aguglie, serrine e tutto ciò non gli faceva certo onore. Ma i suoi amici, sapendo l’interesse e l’infatuazione di Umberto verso Paoletta, gli avevano promesso che avrebbero coperto di rose il suo passato.
Tutta la notte non aveva chiuso occhio nel pensare a quel fatidico e tanto desiderato incontro, così la mattina, pieno di entusiasmo, ma con gli occhi un po’ gonfi di sonno, prese il suo gozzetto ed iniziò a girare nello splendido mare del Circeo.
Umberto era un po’ titubante che in quel giorno pieno di vento avrebbe incontrato la bella Paoletta e preoccupato di fare una brutta figura con i suoi amici, se non avesse portato con sé Paoletta e di perdere la scommessa, iniziò a vagare sempre più per trovarla andando incontro a rocce tortuose ricche di correnti marine pericolose.
Ormai stremato dalle forze si era quasi arreso e mentre stava per rientrare nel porto, fu folgorato da una luce argentea che si sprigionò su un’onda sinuosa: era Paoletta!
Umberto rimase lì imbambolato ed essendo un po’ imbranato non sapeva cosa fare: non fece niente!
A questo punto l’incantevole Paoletta, non si sa ancora se perché colta da una passione amorosa o da un raptus erotico, afferrò Umberto per una mano (ricordiamo che il nostro pescatore non ha mai imparato a nuotare) e lo condusse sott’acqua in un soffice letto di alghe, dove lo avvinse in un turbinoso, impetuoso, soffocante e dolcissimo amplesso marino.
Per fortuna le leggende sono immortali, cosìcché se vieni al Circeo, da Saporetti, ma solo al tramonto dei giorni più pieni, quando il cielo si tinge di lampone e l’aria si impregna di vaniglia e se ami veramente il mare, riuscirai a vedere sulla scia dell’onda che si forma tra l’uscita del canale e il moletto, abbracciati Paoletta e Umberto, che sorride per farsi perdonare di non essere venuto quella sera a casa degli amici.
Febbraio 1996
LL